Ai fini del calcolo del nexus ratio non occorre tenere conto delle royalties pagate da una società alla sua controllante se il marchio è detenuto, in piena titolarità, dal momento in cui sono sostenuti i costi rilevanti.
Il chiarimento è fornito dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Centrale Grandi Contribuenti e Internazionale, con la risposta a istanza di interpello n. 137/2022, pubblicata il 21 marzo 2022, e attiene all’interpretazione dell’articolo 6 del Decreto del 1 marzo 2018 che reca specifiche regole per i soggetti che beneficiano del patent box e aderiscono al consolidato fiscale.
La norma interpretativa, come chiarito dall’Amministrazione finanziaria, è diretta ad equiparare le modalità di calcolo del nexus ratio dei soggetti perfettamente integrati all’interno del consolidato nazionale (che detengono esclusivamente partecipazioni totalitarie) a quello dei soggetti non legati da rapporti partecipativi che svolgono attività di ricerca e sviluppo preordinata alla realizzazione e all’utilizzo dei beni immateriali oggetto di agevolazione.
L’Agenzia ha quindi confermato una linea interpretativa che salvaguarda il divieto di discriminazione e ribadisce la volontà di allineare i criteri di calcolo del nexus ratio dei soggetti perfettamente integrati all’interno del consolidato nazionale, che costituiscono, nei fatti, un unico soggetto economico, con quelli applicabili ad un unico soggetto giuridico che svolge l’attività di ricerca e sviluppo sull’IP oggetto di agevolazione.